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Primo piano
Consorzio per lo Sviluppo Industriale

POCHI MESI DI AUTONOMIA E CHIUDERA’ I BATTENTI


stampa pagina 25 luglio 2008

Al Consorzio per lo Sviluppo Industriale, restano pochi mesi di autonomia.
Costituito quasi quarant'anni fa, non percepisce più da anni i contributi delle amministrazioni pubbliche che ne fanno parte, compresi gli istituti creditizi.
Se ciò non bastasse, non incassa più i proventi derivanti dall'affitto del "Centro Servizi Polifunzionale", nel nucleo industriale di Bazzano, preso in locazione fino a qualche tempo fa dalla Guardia di Finanza, ed ora libero.
Il Consorzio ha pubblicato un bando per affittarlo di nuovo, consultabile sul sito del Nucleo, ma l'operazione non sarà facile.
Si parla infatti di una superficie complessiva di 16.318 mq: tre fabbricati collegati, due dei quali destinati ad uffici ed uno a mensa e servizi accessori; con tanto di giardino, parco attrezzato e piazzale pavimentato.
Sei anni di contratto, per 18mila e 300 euro al mese, ed una zona industriale riservata ad attività pubbliche o private ad interesse collettivo, tipo centri sociali, scuole ed asili, centri di ricerca, attrezzature sanitarie ed assistenziali, centri di formazione professionale, bar, self-service e ristoranti.
Il Nucleo si sta dando da fare per recuperare tali introiti, e se almeno qualcosa girasse per il verso giusto, la sede non sarebbe male per l'Archivio di Stato.
Il direttore dell'Archivio, Agostino Attanasio, qualche mese fa ci puntava, contributi statali permettendo, o almeno pensava ad un capannone industriale, dove organizzare quarant'anni della nostra storia, consultabile per il cittadino-turista, con pulmini no stop. La stessa strada intrapresa da Barcellona, uno dei fulcri europei dell'intraprendenza imprenditoriale.
Qua da noi, bisogna invece fare i conti con i Governi che cadono, e le Finanziarie che cambiano; con l'ex presidente Del Turco in carcere e con riforme, come quella sui Consorzi industriali, promesse entro l'anno, ma ad oggi lontanissime anni luce.
Resta quindi il commissario, ed una capacità autonoma minima, con i costi del personale e le spese legali, soprattutto per gli espropri, che sfiorano gli 800mila euro annui, e che annunciano l'imminente disastro fallimentare per il Nucleo.
Sarebbe ozioso, appellarsi alla sensibilità istituzionale perché il Consorzio sia salvato, con i tempi che corrono, e l'urgenza politica che impone le candidature per le prossime elezioni regionali, i nostri amministratori, hanno altro a cui pensare.
Resta il fatto, che il Consorzio è uno strumento indispensabile per l'economia del territorio, perché favorisce gli insediamenti industriali a prezzi più bassi, propone affitti a costi minori, realizzando poi nella zona, la necessaria infrastrutturazione.
Ne è l'esempio calzante il centro commerciale "L'Aquilone", insediato grazie al Nucleo, dotato poi di viabilità adeguata, con il giusto ritorno per il Comune, grazie all'Ici, che l'insediamento versa nelle casse della municipalità.
Circuiti virtuosi persi di vista in questi anni, pare infatti che tutte le amministrazioni vivano una vita autonoma, senza confronti sinergici, senza incentivi, senza programmazione strategica, mentre affondiamo sempre di più in una recessione cronica, che con i fatti giudiziari in corso, rischia di cancellarci definitivamente dalle cartine geografiche. Altro che capoluogo d'Abruzzo!

Ale.c.




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